giovedì 10 dicembre 2015

La caduta di Armstrong - Tour de France 2003

Forse vi sembrerà strano trovare Lance Armstrong nel primo articolo dedicato alla rubrica Momenti di Sport. Giustamente vi chiederete come mai un personaggio simile che ha ammesso di avere assunto sostanze non regolamentari dopandosi si trova qui. Io come amante dello sport non accetterò mai il doping, ma non sono neanche così ingenuo da pensare che un corridore del genere vincesse solo perché dopato e neanche così ingenuo da pensare che purtroppo, probabilmente, anche i suoi avversari lo fossero.

Questa piccola premessa per introdurre un grande gesto di sport che ha visto come attori il tedesco Jan Ullrich e lo statunitense Lance Armstrong.
Il palcoscenico è il tour del centenario, giunto alla sua 90esima edizione (10 edizioni furono saltate a causa delle due guerre mondiali). E’ il 21 Luglio 2003 e si corre la tappa n°15 con partenza da Bagnères-de-Bigorre a Luz-Ardiden (159,5 km), ultima tappa pirenaica e tappa in cui Ullrich aveva pianificato di provare ad affondare il colpo su Armstrong consolidando il successo ottenuto sul rivale la tappa prima a cronometro.
Ci troviamo sul Tourmalet con un gruppetto di ciclisti davvero interessanti, infatti quei 7 saranno tutti tra i primi 8 a fine tour. C’è Ulrich che non è ancora riuscito a seminare il suo rivale Armstrong accompagnato dal nostro allora giovane Ivan Basso, dagli spagnoli Mayo e Zubelda, dal francese Moreau e dall’americano Hamilton. Nella foga del tifo e della salita Armstrong viene colpito inavvertitamente con un sacchetto da un giovane spettatore e finisce rovinosamente a terra. In quell’attimo Jan Ullrich ha la possibilità di partire e mettere una seria ipoteca sul tour de France. Deve decidere: aspettare il rivale di sempre o cercare la gloria personale a scapito della sportività. Nel frattempo in testa al gruppo si è portato Hamilton che pare rallentare la salita e trasformarsi nel famoso grillo parlante di Pinocchio che ricorda al tedesco con il suo gesto quale sia la cosa più giusta da fare… E’ il momento di scegliere, o adesso o mai più.
Il Kaiser Jan non parte, non sale in piedi sui pedali, non scappa, aspetta il rivale di sempre, vincere così non sarebbe onorevole per nessuno.
Neanche il tempo di rialzarsi in piedi e scrollarsi l’asfalto da addosso che Lance è già in bici e soprattutto è già a ridosso del gruppo di testa. In un batter d’occhio Ullrich viene raggiunto. Una volta agguantato lui Armstrong aspetterà la salita di Luz-Ardiden prima di salutare e andare a vincere la tappa in solitaria da grande campione.
Lance Armstrong vincerà quel tour e per lui sarà la quinta volta di fila, prima che le sanzioni glieli togliessero giustamente.


A volte esistono delle regole non scritte che vanno ben oltre il codice dello sport; sono regole morali che solo la propria coscienza e il proprio percorso di vita possono dare, le regole del rispetto che è dovuto all’avversario, le regole del tuo onore di sportivo. Una vittoria per essere grande deve essere vera e deve avvenire contro un grande avversario che possa giocarsela con te ad armi pari.


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