La rovesciata, il gesto tecnico calcistico che va oltre
l’immaginabile, che porta l’attore del gesto in un mondo a sé, che se trasformata
in gol ti fa sentire un super eroe con i poteri di un Dio.
Ma chi fu il genio a compiere per primo questo clamoroso
gesto tecnico? Le origini della rovesciata si perdono in Sud America, la patria
del calcio. Molti “pagani” pensano e credono che l’inventore sia stato il
brasiliano Leonidas da Silva, ma invece statisti e storici del calcio ritengono
che il gesto nacque prima ancora che Leonidas potesse camminare. La paternità
del gesto apparterrebbe a Ramon Unzaga un basco emigrato in Cile che sfoderò il
famoso colpo nel 1914, proprio l’anno in cui nacque Leonidas, ed è proprio per
questo motivo che la rovesciata può essere anche chiamata “chilena”. Oltre ai
cileni ci sono i peruviani che rivendicano l’origine del gesto che loro
chiamano “chalaca”, ma purtroppo non esistono fonti certe e sicure che
determinino il primo autore della rovesciata. Ogni paese può ritenersi
possessore del brevetto di questo gesto tecnico, che si chiami chilena, chalaca
o più semplicemente rovesciata.
Per noi italiani è tutto più semplice perché se si dice
“rovesciata” la prima cosa che viene in mente è la bustina o l’album delle
figurine Panini. Ebbene quel signore disegnato sulla carta ha un nome, si
chiama Carlo Parola, professione difensore, grandissimo campione della Juventus
e della Nazionale.
Era il 15 gennaio 1950 quando nei minuti finali di un
Fiorentina - Juventus Parola spiccava il volo e colpiva la palla in rovesciata
per anticipare l’avversario viola Pandolfini. Quel gesto così nuovo e così
spettacolare fece rimanere di stucco tutti gli spettatori e diede vita al logo
più famoso delle figurine in Italia.
Dopo di lui molti calciatori fecero della rovesciata un loro
marchio di fabbrica, ma almeno per l’Italia, non abbiamo dubbi, la rovesciata
ha un unico papà che si chiama Carlo Parola.
SimuMoce
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